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Il mio quaderno

Araldica calcistica, dedicato ai caduti di Superga (1953) 
Pubblicata da Anzuino Editore, è una splendida opera di circa 250 pagine, contenente le serigrafie degli stemmi delle squadre di serie A e B, una breve biografie di tutti i caduti di Superga,la storia e l'albo d'oro delle società, i profili degli allenatori e dei presidenti.
Se ne possono consultare due copie: una alla Biblioteca Nazionale di Firenze (pubblicata però da un altro editore), e una alla Biblioteca Universitaria di Padova.

 

Il giuoco del calcio (1910)

Molto probabilmente è il primo libro dedicato in Italia esclusivamente al calcio.

Fu scritto da Carlo Magno Magni e pubblicato nel 1910 dalla “Biblioteca della gazzetta del popolo.

Carlo Magno Magni (1883-1942), è stato calciatore, arbitro e poi giornalista. Ad inizi ‘900 ha giocato nel Mediolanum e poi nell’Unione Sportiva Milanese; dopo l’esperienza arbitrale ha scritto per la Gazzetta dello sport e per la Lettura sportiva.

L’opera consta di circa 200 pagine (purtroppo con poche fotografie), e tratta della storia del football, delle prime regole e delle caratteristiche tecniche dei calciatori ruolo per ruolo.

E’ lo stesso autore ad rimarcare l’originalità del suo lavoro nella breve introduzione: “Esistono già, fra le molte pubblicazioni sportive italiane, dei libri che parlano del Giuoco del Calcio; ma nessuno degli autori che hanno trattato l’argomento, ha saputo corrispondere perfettamente allo scopo che una simile pubblicazione dovrebbe avere.

Quello cioè di spiegare ampiamente al popolo, ai giovani, cosa sia veramente questo giuoco; in cosa consistano le sue difficoltà, in qual modo e con quali sistemi esso deva essere praticato; infine di rendere popolari le regole e le norme che governano il suo svolgimento..

Il minuto di silenzio (2017)

Scritto da Gigi Garanzini nel 2017, è una carrellata suggestiva e romantica di molti personaggi che hanno fatto la storia del Football. Quasi 300 pagine pubblicate da Mondadori.

Come la definisce l’introduzione del libro, “è una semplice passeggiata nella memoria […]. Un minuto. Due-tre nel caso dei personaggi più straripanti: è quanto serve alla lettura di ciascuno dei ritratti […]. Tutti, tutti, dormono dunque sulla collina del football. Ragazzi come Meroni e Scirea, vecchie glorie come Di Stéfano e Matthews, cantori come Brera e Galeano. Se il calcio è rimasto di gran lunga il gioco più bello del mondo lo deve innanzitutto a loro: e ai tanti altri che è stato emozionante scoprire o riscoprire”.

E’ un libro da sfogliare la sera, seduti in poltrona, ascoltando il silenzio della notte. Mettetevi comodi e buona lettura…

Herrera (1966)

E’ un breve saggio di 130 pagine, scritto da Gianni Brera nel 1966 ed edito da Longanesi nella Collana “Gente famosa”, una collezione di biografie che già annoverava al momento della nostra pubblicazione personaggi come Sofia Loren, Fanfani e Celentano.

Inutile soffermarsi sia sull’autore; il protagonista è un grande del nostro calcio: argentino, nato nel 1910 e morto nel 1997, soprannominato “il Mago”, da allenatore vinse quattro Campionati spagnoli, due Coppe di Spagna, tre Campionati italiani, una Coppa Italia, e soprattutto una Coppa delle Fiere, due Coppe dei campioni e due Coppe intercontinentali.

Il borghese Bulgarelli (1966)

Libro molto raro, fa parte della collana “Specchio Sport”, curata dalla casa editrice Aci negli anni ’60 (Direttore era Italo Cucci).

La pubblicazione è del 1966 e consta di un centinaio di pagine, corredate anche da belle foto, che narrano la vita privata e sportiva del campione. 

Mezzala del Bologna, cui dedicò tutta la carriera, in nazionale Bulgarelli ha vinto gli Europei del 1968; con la squadra di club uno scudetto, nel 1964, e due Coppe Italia.

A pag. 33 del libro, il protagonista si definisce: “Mi considero tecnicamente discreto, prima osservazione di una certa importanza; poi credo sia molto importante il fatto che non mi tiro mai indietro, accetto la lotta, la vivo fino in fondo; molto significativa anche la mia tendenza al gioco di regia; non sono proprio una mezz’ala di punta, come credevo, ma piuttosto uomo da centrocampo: Che differenza c’è fra le due attitudini? Beh, credo che per decidere entrino in gioco intelligenza e capacità”.

Calcio e fascismo (2006)

Un classico. Uno dei libri più interessanti scritto in Italia su uno dei periodi più significativi del football nostrano, nel quale abbiamo “portato a casa” due campionati del mondo ed un’Olimpiade.

E’ un saggio di oltre 300 pagine, non facile da reperire (tranne che in biblioteca), scritto da Simon Martin, ricercatore alla British School of Rome, e pubblicato nel 2006 da Mondadori.

Al di là dei contenuti l’opera si fa apprezzare anche per un’ampia bibliografia e le interessanti note in fondo, ricche anch’esse di riferimenti bibliografici.

Il calciolinguaggio di Gianni Brera (1976)

Fuffignare, gnagnera, schinchignare, sbirolo, sbolinato. Sono alcune espressioni usate dal grande Gianni Brera. Sarebbe inutile dilungarsi a tratteggiare la figura del personaggio; piuttosto, nel porre l’accento sull’originalità del suo stile letterario, vorrei segnalare questo libro scritto nel 1976 da Andrea Maietti, scrittore e giornalista, vincitore poi del premio Bancarella sport nel 1997.

Si tratta di un breve glossario pubblicato da Lodigraf, con tutte le espressioni originali e colorite del Maestro, alcune delle quali divenute poi famose e d’uso comune: melina, incornare, cursore, forcing e molti altri. Tutto è preceduto da una bella intervista rilasciata da Brera stesso all’autore del libro. Da leggere al volo in una sola sera….

Lazio 74, la brigata Chinaglia (1974)

E' un libro di 110 pagine, scritto dal giornalista Angelo Pesciaroli (con la prefazione di Mario Gismondi) e pubblicato nel 1974.

Le fotografie sono di Amedeo Giuliani.

Nel 1974 la Lazio vince lo scudetto. Questa breve monografia è una carrellata di ritratti di alcuni dei giocatori più rappresentativi della rosa di quell’anno: Garlaschelli, D’Amico, Wilson, Re Cecconi, Chinaglia e altri.

“Alla storia della Lazio – scrive Gismondi in prefazione – Angelo Pesciaroli aggiunge, in questo suo libro, attraverso le gustose e nitide istantanee dei protagonisti, i ricordi e le esperienze del << cronista al seguito >>. Non è soltanto la rapsodia d’amore dedicata alla propria squadra. Il tifo è una debolezza umana che colpisce anche i giornalisti, pur senza mai andare a scapito delle sane regole professionali. E’ anche la scoperta di una Lazio che è nata troppo improvvisamente per essere conosciuta come merita…”

Cinquant'anni con l'Associazione Calcio Venezia (1958)

Libro  rarissimo, è stato pubblicato da Tipografia Commerciale Venezia nel 1958 a cura di Walter Ravazzolo, giornalista, già capo e poi vice Direttore dei servizi sportivi del Gazzettino, per il cinquantenario dalla nascita della società. In duecento pagine, corredate da belle foto, ripercorre la storia dalle origini sino al campionato di serie B 1956/57.

Varrà la pena di menzionare le società ginniche Marziale e Reyer che nel 1907 decisero di dar luogo ad un nuovo sodalizio dedito al gioco del Football. I giovani delle due società si riunirono il 14 dicembre nella Trattoria “Da Nane” in Corte dell’Orso, vicino a Campo S. Bartolomeo.

Primo presidente fu Davide Fano, e primi colori sociali  i rossoblu. Solo l’anno successivo furono cambiati con quelli neroverde. La primissima formazione, di cui il libro presenta una preziosa foto, fu la seguente: Aemissegger, Borella, Lorenzetti, Federici, Golzio, Bovati, Piccoli, Bortoletti, Vivante, Vianello, Santi.

Storia del calcio in Italia (1954)

E’ un testo sacro per chiunque si occupi della storia del football italico.

Scritto da Antonio Ghirelli e pubblicato da Einaudi nel 1954, è stato poi ristampato in diverse successive edizioni facilmente reperibili in commercio.

La prima, al contrario piuttosto rara, è di circa 400 pagine in piccolo formato, con una serie di bellissime foto.

Antonio Ghirelli (1922-2012) è stato un notissimo giornalista, saggista e scrittore. Tra le diverse testate giornalistiche ha collaborato con L’Unità, Paese Sera, L’Avanti!, La Gazzetta dello Sport, il Corriere dello Sport e Tuttosport. Tra le sue tante pubblicazioni, in ambito sportivo ricordiamo: “Tre volte campioni del mondo. Tutte le partite degli azzurri dal 1934 al 1990 nel racconto dei più grandi giornalisti”, edito da Marsilio nel 1994.

La storia del Napoli- Athos Zontini (1964)

Athos Zontini (1914 – 1992) è stato un calciatore, velocista e mezzofondista italiano.

Prima di dedicarsi al calcio professionistico, iniziò la carriera sportiva praticando l'atletica leggera. Debuttò in Serie A con la maglia del Napoli, come difensore nella stagione 1934-1935; rimase con i partenopei per tre stagioni

Nel 1964 scrisse questa “Storia del Napoli” pubblicata a puntate, nello stesso anno, dal settimanale “Sport Sud”.

L'opera è stata ripubblicata nel 2015 a cura del figlio Leandro.

Di seguito ne riporto un brano:

…Siamo nell’anno 1905. Un gruppo di appassionati, napoletani e non napoletani, italiani e stranieri, tra i quali ricordiamo Bayon, Potz, Catterina, Conforti, danno vita alla prima società calcistica partenopea, il Naples Football Club, che era per davvero un circolo internazionale e il cui primo Presidente fu l’ingegnere Amedeo Salsi.

L’ardimentoso esempio del Naples contagiò i giovani atleti della Partenopea Virtus – la gloriosa società tuttora in piena, fervida attività – che fondarono una sezione calcistica denominata << Sportiva Napoli >> sotto la direzione di Guglielmo Matacena. Matacena fu un vero e proprio pioniere del calcio italiano e partenopeo in particolare. Gestiva una trattoria al vico Tre Re a Toledo e buona parte dei suoi guadagni da buon mecenate li spendeva per la Sportiva Napoli. Il seme germogliò ovunque in Campania. Ed ecco spuntare l’Audace – che vantava tra i suoi migliori giovani Amedeo Casacchia – la Juventus coi fratelli Padula e Guido Cavalli – l’Elios con Cappellieri, Siracusa, Faccani e Giovinetti. Nel frattempo nelle file del Naples affluivano i primi stranieri (Anche allora come si vede c’era una grande inflazione di importati) e la società dell’ing. Salsi diventò uno squadrone. La possibilità di poter contare su tante squadre indusse il presidente Salsi a varare la coppa Salsi. Fu questo il primo torneo ufficiale di calcio tenuto a battesimo dalla nostra città sul campo di Bagnoli proprio in quella zona in cui tra il Tiro a Segno e l’Ilva sorge oggi il moderno rione Cavalleggeri Aosta. Il Naples furoreggiò dispensando gol a palate. Tutte le rivali vennero travolte con eclatante scarto. Nel Naples giocavano: Kock, Garozzo, Del Pezzo, Little, Steinegger, Marin, Michele Scarfoglio, Mc Pherson, Chaudoir, Potx e Oestermann. Praticamente tutti stranieri od oriundi – tranne Del Pezzo. Difatti Scarfoglio proveniva da un collegio svizzero, Carlo Garozzo dal Cairo. Due i tedesci (Oestermann e Kock); un danese (Marin); uno svizzero-tedesco (Steinegger); un belga (Choudoir, morto poi nella prima grande guerra); tre inglesi (Little, Potz e Mc Pherson).”

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